lunedì 7 gennaio 2013

Violenze, in un distretto obbligo di soprabito per le ragazze...

http://www.repubblica.it/esteri/2013/01/06/news/violenze_in_india_in_un_distretto_obbligo_di_soprabito_per_le_ragazze-49980289/?ref=NRCT-50043345-4 :

"India, stupra quattro bambine
La folla tenta di linciarlo

Violenze,  in un distretto obbligo di soprabito per le ragazze: Il governo dell'ex territorio francese di Pondicherry ordina alle studentesse di indossare un cappotto e muoversi solo su autobus di loro esclusivo uso. La protesta delle associazioni delle donne. Il padre di una delle vittime: "Voglio divulgare il nome di mia figlia, per aiutare le altre donne a difendersi". E la polizia denuncia il fidanzato della ragazza che ha rilasciato un'intervista ad un'emittente Tv

"Quattro bambine, di età compresa tra 5 e 10 anni, sono state stuprate da un quarantenne nel West Bengal, Stato orientale dell'India. Lo ha riferito Ndtv, spiegando che i fatti sono avvenuti il 3 gennaio nel distretto di Bankura, a Rathtala, nell'area di Belatore.

La polizia ha comunicato che l'accusato, Rabi Dey Lochan, proprietario di un negozio di alimentari, è stato arrestato la scorsa notte. Secondo il rapporto della polizia, le vittime degli abusi, di 5, 7 8 e 10 anni, erano andate nel negozio per acquistare una torta.

Dey le ha attirate in un'altra stanza con il pretesto di consegnare loro la torta, e le ha violentate. I fatti sono venuti alla luce quando una delle tre bambine ha perso sangue urinando. La polizia ha disperso una manifestazione di protesta della popolazione locale davanti all'alimentari.

E per contrastare l'ondata di violenze sessuali che ha colpito tutta l'India, il governo dell'ex territorio francese di Pondicherry ha deciso di introdurre, fra varie misure, anche l'uso obbligatorio per le studentesse di un soprabito.

"Siamo impegnati al massimo a proteggere la sicurezza delle nostre ragazze - ha dichiarato il ministro dell'Istruzione, T.
Thiagarajan - e per questo abbiamo deciso che esse dovranno portare un soprabito e muoversi in autobus di loro esclusivo uso. Inoltre nelle scuole sarà proibito utilizzare i telefoni cellulari".

La stampa, ricordando che la temperatura media di Pondicherry è superiore ai 30 gradi per la maggior parte dell'anno, sottolinea che aggiungere un ulteriore capo di abbigliamento alla divisa scolastica, che prevede anche una giacca "è una misura assurda".

Contro di essa si è espressa apertamente la segretaria della All India Democratic Women's Association, Sudha Sundararaman, secondo cui "è scioccante notare come apparentemente il governo di Pondicherry non si renda conto che l'abbigliamento non a nulla a che vedere con i reati commessi. E' un modo di banalizzare il problema senza affrontarlo seriamente".

"Il nome di mia figlia dovrebbe essere divulgato in modo da diventare fonte di ispirazione per tutte le vittime di reati sessuali". A parlare è il padre della studentessa indiana di 23 anni morta dopo essere stata violentata e picchiata selvaggiamente a bordo di un autobus. In una intervista al domenicale britannico "Sunday People", si è detto d'accordo con un ministro del governo indiano che ha esortato le autorità a rivelare il vero nome della vittima utilizzandolo per una nuova legge anti-stupro, mentre la legge indiana proibisce l'identificazione delle vittime di reati sessuali.

 "Mia figlia non ha fatto niente di male, è morta mentre si proteggeva. Sono orgoglioso di lei. Rendendo noto il suo nome si darebbe coraggio ad altre donne sopravvissute a questa terribile esperienza", ha detto il padre della studentessa.

Il Sunday People ha scritto di essere stato autorizzato dall'uomo a divulgare il suo nome e quello della figlia. La polizia ha denunciato l'emittente televisiva Zee News, che ha mandato in onda un'intervista al fidanzato della vittima, pestato dagli stupratori. Pur non citando il suo nome, l'emittente ha mostrato il suo volto e la magistratura dovrà ora stabilire l'eventuale violazione della legge."
 (06 gennaio 2013)
http://video.repubblica.it/dossier/femminicidio/india-stuprata-e-uccisa-il-ragazzo-va-in-tv-e-accusa-la-polizia-ha-perso-tempo/115407/113811?ref=NRCT-49980289-2 

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