Queste nove notti sono dedicate alle nove manifestazioni della dea Durga, la madre divina.
Quello che più mi interessa di questa celebrazione è il percorso spirituale che questi giorni segnano.
La suddivisione in serie di tre giorni dedicati al culto di differenti aspetti della Dea Suprema evidenzia gli stadi di evoluzione dell'uomo, dallo stato di Jiva (stato di individualità ) allo sato di Shiva (realizzazione di Dio) .
I primi tre giorni sono dedicati alla purificazione dalle negatività; infatti, in questi questi giorni si prega la dea Kali, dea della distruzione e ricreazione, consorte di Shiva. La si prega di distruggere cattive abitudini, mancanze, istinti animali che si manifestano nella propria natura e di proteggere da facili distrazioni e dai numerosi ostacoli.
Dopo aver trionfato sul lato oscuro il passo succesivo consiste nell' accumulare qualità positive.
Il lato positivo è rappresentato dal culto della dea Lakshmi, consorte di Vishnu. Dea della prosperità ella accorda l'amore, la devozione, la pazienza, la carità e altre qualità positive. Attraverso l'invocazione della dea si cerca di sviluppare queste qualità positive.
Dopo esser riusciti a sradicare le tendenze nefaste e a sviluppare le qualità incarnate dalla dea Lakshmi si è pronti per raggiungere la saggezza divina. Gli ultimi tre giorni sono dedicati al culto di Sarasvati, la dea della saggezza, della conoscenza , consorte di Brahma. Ella infatti, accorda la conoscenza del Supremo e la conoscenza totale del Sè.
Il decimo giorno dunque, si celebra il trionfo dell'individuo che grazie alla conoscenza per opera di Sarasvati giunge alla realizzazione del Sè.
