mercoledì 30 gennaio 2013

30 Gennaio 1948 : moriva il Mahatma Gandhi assassinato

Il 30 Gennaio del 1948 moriva il Mahatma Gandhi assassinato. L'articolo che segue pubblicato sulla pagina di Guida India approfondisce le vicende legate al suo assassinio e quelle che erano le sue utlime intenzioni.
http://www.guidaindia.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1302&Itemid=61 :

L'assassinio di Gandhi PDF Stampa E-mail
L'Arte, la storia e la cultura - Cenni di Storia
Il 30 Gennaio 1948 il Mahatma Gandhi veniva assassinato da Nathuram Godse. Ma la verità su quell'orrendo crimine non è stata ancora del tutto approfondita. Rajinder Puri ha ripercorso per OutlookIndia quei giorni, ponendo alcuni inquietanti interrogativi.
Gandhi, i funeraliIl 30 Gennaio 1948 il Mahatma Gandhi venne assassinato da Nathuram Godse in complicità con Narayan Apte: entrambi verranno poi condannati a morte ed impiccati l'anno seguente. Induisti nazionalisti, ritenevano Gandhi responsabile di intollerabili cedimenti nei confronti del Pakistan a causa delle compensazioni economiche stabilite con la Partition, per il pagamento delle quali da parte dell'India Gandhi aveva compiuto uno sciopero della fame a oltranza; credevano inoltre che la filosofia non-violenta gandhiana avrebbe inesorabilmente finito per indebolire il Paese fino a portarlo a completa rovina. 
I due erano giunti indisturbati a Delhi da Bombay via Gwalior mentre, secondo quanto riportato, la polizia teneva invece sotto controllo i movimenti di altri elementi segnalati per possesso illegale di armi e che risultarono poi effettivamente far parte del gruppo dei cospiratori. Le autorità dovevano essere dunque a conoscenza della minaccia che incombeva su Gandhi, considerato anche che diversi tentativi di ucciderlo erano già andati a vuoto. All'epoca, nonostante l'avvenuta dichiarazione d'Indipendenza, l'amministrazione indiana rimaneva ancora sotto controllo britannico attraverso ufficiali inglesi collocati nei posti chiave, con Lord Mountbatten che manteneva la carica di Governatore Generale e il generale Boucher quella di Comandante in capo dell'Esercito.
Il controllo britannico risulta evidente anche da alcuni documenti custoditi presso l'Archivio Mountbatten, nei quali l'allora ministro degli Interni, Sardar Patel, si lamenta ripetutamente col Governatore a proposito del fatto che polizia ed esercito fomentassero gli scontri tra civili, anzichè sedarli. Evidentemente, al momento dell'assassinio di Gandhi, Patel risultava totalmente desautorato, dunque. Ma come si svolsero i fatti ?
Il 3 Giugno del 1947 il Congress Working Committee, centro del potere dell'India in via di liberazione, approvò la risoluzione che prevedeva la Partizione dell'India, la costituzione cioè di due Stati indipendenti su base religiosa: India e Pakistan occidentale e orientale ( regione che dal 1971 diverrà indipendente a sua volta col nome di Bangladesh).
Alla firma della risoluzione seguirono forti tensioni civili, ma non si verificarono ancora i tumulti che segneranno poi specialmente il Punjab, la regione più direttamente ed arbitrariamente colpita dalla divisione. Gandhi, contrario, non partecipò alla firma della risoluzione e anzi, scelse proprio quel giorno per osservare il suo noto periodico voto di silenzio, maun vrat. Si era sentito isolato ed era amareggiato. Lord Mountbatten gli fece però quel giorno personalmente visita, informandolo della avvenuta firma e delle sue speranze riguardo al fatto che Gandhi non avrebbe comunque osteggiato pubblicamente la Partition, prevista dal Mountbatten Plan, la sua risoluzione. Gandhi gli rispose scrivendo su un foglietto: Vi ho forse mai osteggiato? Mountbatten conservò quel biglietto, annotando nelle sue carte che però, il fatto che Gandhi avesse deciso di osservare voto di silenzio proprio in una data così cruciale, lo aveva sorpreso molto.
A partire dal momento in cui l'India divenne effettivamente indipendente, il 15 Agosto del 1947, l'amarezza di Gandhi si fece sempre più profonda. I tumulti che seguirono la Partizione si intensificarono fino a provocare il più grande esodo della Storia. Figure di primo piano del movimento di Liberazione, che come altri milioni di cittadini di religione induista avevano deciso di rimanere comunque in Pakistan, vennero obbligati con la forza a partire, circa un milione di persone vennero massacrate a sangue freddo in entrambe le due nazioni, mentre polizia ed esercito stavano a guardare. Oltre 10 milioni di persone abbandonarono le loro case per rifugiarsi in terre ignote come profughi. Il malessere di Gandhi aumentò, comprendendo forse l'enormità compiuta nel non aver effettivamente mai osteggiato Mountbatten e la sua Partizione: cominciò dunque a pianificare come porvi rimedio.
I servizi segreti, che all'epoca vigilavano su tutte le attività che si svolgevano alla Birla House di Delhi, dove Gandhi risiedeva ospite dei noti industriali e dove verrà ucciso, erano al corrente sin dal principio della sua opposizione rispetto alla Partition, ed era stato proprio per quel motivo che avevano sollecitato Mountbatten affinchè esortasse il Mahatma a non schierarsi pubblicamente contro la risoluzione. Ma Gandhi sapeva già da sé che ormai, a cose fatte, una sua presa di posizione avrebbe danneggiato seriamente Nehru e Patel, sue creature e discepoli; decise quindi di perseguire il suo scopo per altra via: selezionò 50 famiglie di profughi punjabi e mise a punto un piano per raggiungere Lahore, dove stabilirsi con loro allo scopo di creare una comunità che fosse un esempio di pace ed armonia tra i due Stati. Comunicò per iscritto il suo desiderio di trasferirsi in Pakistan a Jinnah - neo primo ministro pakistano e combattente per la liberazione - il quale accolse la notizia con entusiasmo, rispondendo a Bapu che lo attendeva al più presto a Karachi. Ma Gandhi aveva già deciso per Lahore, città che nelle sue intenzioni avrebbe raggiunto via terra, accompagnato dalle 50 famiglie prescelte lungo la stessa rotta percorsa dai profughi, avendo anche già fissato la data di partenza: 14 febbraio 1948. Non partirà mai.
Gandhi se lo aspettava? Il giorno stesso del suo assassinio aveva fatto testamento. Se fosse riuscito a portare a termine il suo piano stabilendosi in Pakistan, Lord Mountbatten si sarebbe trovato in serie difficoltà, così come anche Nehru e Patel, perchè è sicuro che poi il Mahatma avrebbe lavorato strenuamente e pubblicamente per la riconciliazione tra le due nazioni.
Sorprendentemente, gli storici non fanno però quasi mai accenno a quelle sue ultime, storiche intenzioni. Perchè? Forse perchè il suo assassinio le fece convenientemente naufragare?


venerdì 25 gennaio 2013

Jaipur Literature Festival

E' iniziato ieri il DSC Jaipur International  Literature Festival. Si tratta del più grande festival letterario dell'  Asia Pacifica e della  più prestigiosa celebrazione di letteratura nazionale e internazionale che sia tenuta in India . Comprende letture, conferenze, dibattiti, spettacoli, workshop per bambini e attività interattive tenute nel Diggi Palace  situato nella città 'rosa' di Jaipur in Rajasthan.
Entrata nel sesto anno questa manifestazione è considerata come il Kumbha Mela della scrittura nazionale e internazionale.
Per chi volesse approfondire il programma del festival: http://jaipurliteraturefestival.org/index/

lunedì 14 gennaio 2013

IL MAHA KUMBHA MELA E IL BAGNO SACRO

Il Maha Kumbha Mela è iniziato questa mattina con folle di pellegrini, asceti, leader religiosi che covergono alla confluenza  dei sacri fiumi Gange, Yamuna e del mitico fiume Saraswati (che da circa 3000 anni scorre sotterraneo), per una immersione sacra in occasione di Makar Sankranti.
La caratteristica clou del Maha Kumbha Mela è rappresentata proprio dalla cerimonia dell' immersione, del bagno sacro. Milioni di persone, anche da diverse parti del mondo, si mettono in viaggio per la cerimonia dell' immersione. Si crede che ciò liberi dal bagaglio di peccati e di male commesso nel corso della propria esistenza e si ottenga cosi la salvezza, cioè la cessazione del ciclo di rinascita e morte.
Il Kumbh Mela è un pellegrinaggio indù di massa che si celebra a Prayag-Allahabad, Haridwar, Ujjain e Nashik.  Il Maha Kumbha Mela ( La Grande Festa ) si celebra a Prayag-Allahabad (Uttar Pradesh) dove covergono i tre fiumi sacri (triveni Sangam), un punto considerato molto sacro.
Mela significa festa e Kumbha vaso.  Il Mela  affonda le sue radici nella remota antichità, quando vasi contenenti vari cereali venivano portati in determinati luoghi lungo le rive dei fiumi, immersi nell’acqua e poi riempiti con altri semi per assicurare un abbondante raccolto.
 La scelta delle quattro città come sede del Kumbh Mela ha una spiegazione mitologica e si riferisce al contenitore del nettare divino dell' immortalità "amrita" dal quale, durante la contesa tra dei e asura(demoni), caddero delle gocce sul pianeta terra.
Gli dei inseguirono e combatterono i demoni per 12 giorni e notti ( equivalenti a 12 anni umani) nel cielo per il suo possesso. Durante la battaglia gocce di Amrita caddero a Prayag-Allahabad, Nasik, Haridware e Ujjaini. Questi luoghi divennero appunto la sede del Kumbh Mela.
IL Maha Kumbha Mela cosiste di quaranta giorni di incontri, musica devozionale, meditazione, rappresentazioni teatrali e di danza, dibattiti filosofici e soprattutto bagni sacri per celebrare l'universalità della vita spirituale.
A parte i pellegrini molti sadhu (saggi) vengono per partecipare. I più suggestivi sono i Sagha Maga Baba che sono nudi e ricoperti con strisce di cenere. Sono considerati potentissimi yogi e nessuno ha il permesso di avvicinarsi a loro.
 Dunque, purificazione totale, meditazione e dibattito filosofico-religioso sono gli ingredienti principali di questo evento che è considerato il più grande evento al mondo . Si pensi che al Maha Kumbha del 2001 hanno partecipato più di 40 milioni di persone e anche per quello del 20013 è prevista una folla immensa.

Kumbh Mela Date 2013 (Allahabad)
Sotto sono menzionate le date importanti del Maha Kumbh Mela 2013.


Bathing Dates Day Occasion Remark
14th January 2013 Sunday Makar Sankarnti First Shahi Snan
27th January 2013 Sunday Paush Purnima -
6th February 2013 Wednesday Ekadashi Snan -
10th February 2013 Sunday Mauni Amavasya Snan Main Bathing Day (Dark moon)
15th February 2013 Friday Basant Panchami Snan  Fifth day of the new moon
17th February 2013 Sunday Rath Saptami Snan
18th February 2013 Monday Bhisma Ashtami Snan  Eigth day of the new moon
25th February 2013 Monday Maghi Purnima Snan
10th March 2013 Sunday Shivaratri Snan
Queste sono le date quando milioni di persone andranno a fare il bagno sacro alla confluenza dei fiumi sacri ad Allahabad.





























sabato 12 gennaio 2013

MAKAR SANKRANTI da noi meglio conosciuta come " LA FESTA DEGLI AQUILONI"

Solitamente Il 14 gennaio, in varie parti dell' India si celebra la festività di Makar Sankranti, la quale assume diversi nomi e usanze a seconda di dove viene celebrata.
 Makar significa letteralmente Capricorno e Sankranti transizione . Questa festa, dunque, celebra la transizione del sole dal Sagittario al  Capricorno(secondo il calendario indiano, che considera la processione degli equinozi e quindi è leggermente diverso da quello occidentale), durante il solstizio d'inverno,  nell' emisfero settentrionale.  E' una delle poche festività in India che sono celebrate quasi in una data fissa.
La Festività di Makar Sankranti è associata con molti significati e diverse leggende.  Questa festività commemora l'inizio della stagione del raccolto  e di giorni più lunghi e caldi, cioè l'inizio della primavera. Il festival è  considerato come l'inizio di una fase più favorevole,di buon auspicio e  la fine di una fase non favorevole che secondo il calendario Hindu inizia intorno alla metà di Dicembre.
 Questa festività è celebrata con nomi e in  in modi differenti . Ad esempio in occasione di Makar Sankranti vengono fatti dei bagni purificatori e tanti altri tipi di usanze ma una caratteristica molto tipica è rappresentata dal volo di coloratissimi aquiloni( patang- tipico aquilone indiano ) e competizioni di aquiloni.
L'India ama far volare gli aquiloni. In molte città il cielo si riempe di patang che hanno diverse forme e colori. Il gioco consiste nel tagliare il filo agli avversari e mantenere in alto i propri aquiloni il più possibile. Il filo viene appositamente preparato con una pasta chiamata Maunja a base di vari ingredienti tra cui polvere di vetro e colla, per renderlo più tagliente ma si usano anche fili di metallo o semplicemente di cotone. Si sale sui tetti o si scende nei cortili per partecipare alla festa degli aquiloni. La passione per gli aquiloni coinvolge adulti e bambini in una kermesse popolare in cui spicca lo stato del Gujarat, dove ad Ahmedabad viene organizzata una vera e propria gara internazionale.
 In India gli aquiloni sono una vera e propria forma d'arte. Vengono utilizzati in diverse manifestazioni religiose  come tramite tra il cielo e la terra, tra il mondo concreto e quello dei desideri.
Cliccando su questo link potrete leggere altre notizie relative a questa festività e ai vari modi in cui è celebrata nelle varie parti dell 'India:
http://www.hindu-blog.com/2007/01/makar-sankranti-in-different-parts-of.html
http://www.hindu-blog.com/2009/12/thai-pongal-2010.html
http://www.hindu-blog.com/2007/01/what-to-do-on-makar-sankranti-day.html








lunedì 7 gennaio 2013

Segnalo questa iniziativa: http://www.avaaz.org/it/end_indias_war_on_women/?fVqUPdb&pv=49 :

Mettere fine alla violenza sulle donne in India

Al Governo indiano, alla Commissione Verma e alla Commissione Mehra:

Vi chiediamo di rendere più incisiva la legislazione contro la violenza sessuale e la sua applicazione e di lanciare una campagna pubblica di educazione su larga scala con contenuti forti e di alta qualità pensati per portare un profondo cambiamento negli inqualificabili comportamenti che permettono e promuovono la violenza sulle donne.

Pubblicato il: 4 Gennaio 2013
Una studentessa in fisioterapia è salita a bordo di un autobus a Delhi il mese scorso. Sei uomini hanno bloccato l'entrata e l'hanno selvaggiamente stuprata per ore, picchiandola con un'asta di metallo. L'hanno abbandonata nuda in strada e purtroppo lei, dopo aver lottato coraggiosamente per sopravvivere, è morta lo scorso fine settimana.  

In tutta l'India la popolazione sta reagendo con manifestazioni di massa per dire ora il limite è stato abbondantemente superato. In India una donna viene stuprata ogni 22 minuti e pochi riconoscono questa ingiustizia. A livello globale questo dato è spaventoso: 7 donne su 10 subiscono una violenza nel corso della loro vita. Questo orrore a Delhi è la goccia che fa traboccare il vaso: siamo nel 2013 e la brutale e corrotta violenza sulle donne nel mondo deve finire. Oggi possiamo mettere la parola fine dall'India.

Il governo sta raccogliendo commenti pubblici ancora per 24 ore. Abbiamo bisogno urgentemente tanto che la legge sia applicata in modo più rigoroso quanto di un importante programma di educazione pubblica per cambiare il comportamento tanto aberrante quanto diffuso che incentiva la violenza contro le donne. Se 1 milione di noi chiederà una risposta seria ora, potremo fare in modo che l'orrore che ha subito questa giovane donna diventi la goccia che fa traboccare il vaso, e l'inizio di una nuova speranza.

" I cambiamenti non avverranno accendendo candele, dobbiamo cambiare noi stessi": è quanto dichiara il ragazzo della ragazza morta in seguito ad uno stupro di gruppo

 Dal Blog di Raimondo Bultrini:
http://bultrini.blogautore.repubblica.it/2013/01/06/i-passanti-di-delhi/?ref=NRCT-49980289-3 :

"I passanti di Delhi



 
Per 25 minuti abbiamo visto passare motorisho, veicoli, gente a piedi. Eravamo nudi nel freddo, ma nessuno ci ha dato qualcosa per coprirci, e quando dopo 45 minuti è arrivata la polizia, invece di aiutarci si sono messi a discutere quale fosse la stazione di competenza”.
Così ha raccontato alla Zee Tv il fidanzato della studentessa stuprata e uccisa, davanti ai suoi occhi, a bordo di un autobus urbano di New Delhi la notte del 16 dicembre.
Ora che è diventata con il suo sacrificio l’eroina di un intero Continente, il giovane ha ricostruito quelle sue ultime ore di indimenticabile orrore agiungendo dettagli sconcertanti di cio’ che è accaduto non solo durante, ma anche dopo l’aggressione e la violenza subita da cinque uomini e un minorenne. Picchiati con sbarre d’acciaio, denudati e gettati in strada senza niente addosso – ha rivelato il giovane – è seguito un tempo interminabile di ulteriore pena per la crudele e codarda indifferenza di passanti e automobilisti.
“Mentre eravamo a terra nudi e sanguinanti – ha detto – abbiamo visto molti veicoli rallentare e poi ripartire velocemente. La mia amica era gravemente ferita e io chiedevo aiuto, ma i passanti invece di offrire qualcosa per coprirci, ci fissavano, oppure domandavano che cosa ci fosse successo, ma nessuno ha fatto nulla. Poi quando è arrivata la polizia, gli agenti hanno perso mezz’ora a discutere quale fosse la giurisdizione competente. Infine uno di loro ha strappato dei fogli di carta per coprirci”.
Fatti salire su un furgone, “invece di trasportarci nel più vicino ospedale privato – ha detto – ci hanno accompagnato in quello pubblico molto più distante, il Safdarjung. Se a quell’ora di notte le strade non fossero state semideserte – ha ricordato – la mia amica sarebbe morta nel traffico”. E’ un dettaglio non secondario alla luce del fatto che la ragazza verrà trasportata in una costosa clinica di Singapore dopo molti giorni e ormai in condizioni disperate, a seguito delle grandi manifestazioni di piazza a Delhi e altre città. Secondo il giovane intervistato da Zee Tv, la decisione di trasferire la sua amica è stata presa quando le autorità “hanno pensato che la pressione (delle proteste) potesse diventare difficile da gestire. Ma se l’avessero portata subito in un buon ospedale ora sarebbe ancora viva.”
Il testimone ha aggiunto che la sua sfortunata compagna ha compiuto un enorme sforzo perché voleva raccontare ai giudici tutto quello che le era stato fatto, “dettagli di un crimine che non si possono nemmeno descrivere”, ha detto, al punto che la sua ragazza “voleva vedere i suoi aggressori bruciati vivi”.
Dopo aver spiegato di essere rimasto per ore nudo sul pavimento dell’ospedale mentre la fidanzata veniva curata, ha aggiunto che per quattro giorni la polizia lo ha tenuto senza assistenza in una stanza della loro stazione. Quando gli è stato permesso di visitare la sua ragazza, l’ha trovata sorridente e “diceva sempre alla sua famiglia di non preoccuparsi. Chiedeva anche quanto sarebbero costate le cure. Era attaccata alle sue radici come ogni altra persona”.
Sul comportamento delle forze dell’ordine non ha voluto fare commenti, ma a una domanda su cosa pensasse del possibile licenziamento del capo della polizia, ha risposto che “i responsabili dovrebbero dimettersi da soli, su basi morali”. Quanto alle numerose manifestazioni pubbliche seguite alla loro tragica disavventura, ha detto che “i cambiamenti non avverranno accendendo delle candele, dobbiamo cambiare anche noi stessi”.
Sottoposto a consulenze psicologiche per ridurre le conseguenze del trauma, il giovane compagno della vittima ha spiegato che non riuscirà “mai a dimenticare quella notte e cio’ che è successo dopo”. “Continuo a prendermela con me stesso – ha confessato – pensando a cio’ che avrei dovuto o non dovuto fare”.
PS – Al caso sollevato dall’intervista dello studente alla tv indiana Zee, vanno aggiunte le reazioni di sconcerto seguite ai commenti di due esponenti di gruppi  fondamentalisti dell’induismo.
Il Capo ministro del Madhya Pradesh, l’esponente del Bjp Kailash Vijayyargiya, ha detto che violenze come quella del 16 dicembre avvengono quando si “attraversa la linea Laxman Rekha”, riferendosi al segno di protezione oltrepassato dalla sposa di Rama quando fu rapita dal demone Ravana nell’epica del Ramayana. Significa fuori di metafora che se le donne non superano la soglia loro assegnata dalla società maschile indiana – a casa o altrove -  non corrono pericoli.
Secondo il leader della organizzazione RSS che raccoglie i gruppi ultrareligiosi hindu, Mohanrao Bhagwat, violenze sessuali come quella ai danni della studentessa di Delhi non avvenivano nell’india tradizionale (il Bharat) e ne sono immuni i villaggi rurali, perché non sono ancora caduti sotto “l’influenza della cultura occidentale”. Fatto decisamente smentito dalle statistiche, vista l’alta percentuale di violenze all’interno delle stesse famiglie contadine."

Violenze, in un distretto obbligo di soprabito per le ragazze...

http://www.repubblica.it/esteri/2013/01/06/news/violenze_in_india_in_un_distretto_obbligo_di_soprabito_per_le_ragazze-49980289/?ref=NRCT-50043345-4 :

"India, stupra quattro bambine
La folla tenta di linciarlo

Violenze,  in un distretto obbligo di soprabito per le ragazze: Il governo dell'ex territorio francese di Pondicherry ordina alle studentesse di indossare un cappotto e muoversi solo su autobus di loro esclusivo uso. La protesta delle associazioni delle donne. Il padre di una delle vittime: "Voglio divulgare il nome di mia figlia, per aiutare le altre donne a difendersi". E la polizia denuncia il fidanzato della ragazza che ha rilasciato un'intervista ad un'emittente Tv

"Quattro bambine, di età compresa tra 5 e 10 anni, sono state stuprate da un quarantenne nel West Bengal, Stato orientale dell'India. Lo ha riferito Ndtv, spiegando che i fatti sono avvenuti il 3 gennaio nel distretto di Bankura, a Rathtala, nell'area di Belatore.

La polizia ha comunicato che l'accusato, Rabi Dey Lochan, proprietario di un negozio di alimentari, è stato arrestato la scorsa notte. Secondo il rapporto della polizia, le vittime degli abusi, di 5, 7 8 e 10 anni, erano andate nel negozio per acquistare una torta.

Dey le ha attirate in un'altra stanza con il pretesto di consegnare loro la torta, e le ha violentate. I fatti sono venuti alla luce quando una delle tre bambine ha perso sangue urinando. La polizia ha disperso una manifestazione di protesta della popolazione locale davanti all'alimentari.

E per contrastare l'ondata di violenze sessuali che ha colpito tutta l'India, il governo dell'ex territorio francese di Pondicherry ha deciso di introdurre, fra varie misure, anche l'uso obbligatorio per le studentesse di un soprabito.

"Siamo impegnati al massimo a proteggere la sicurezza delle nostre ragazze - ha dichiarato il ministro dell'Istruzione, T.
Thiagarajan - e per questo abbiamo deciso che esse dovranno portare un soprabito e muoversi in autobus di loro esclusivo uso. Inoltre nelle scuole sarà proibito utilizzare i telefoni cellulari".

La stampa, ricordando che la temperatura media di Pondicherry è superiore ai 30 gradi per la maggior parte dell'anno, sottolinea che aggiungere un ulteriore capo di abbigliamento alla divisa scolastica, che prevede anche una giacca "è una misura assurda".

Contro di essa si è espressa apertamente la segretaria della All India Democratic Women's Association, Sudha Sundararaman, secondo cui "è scioccante notare come apparentemente il governo di Pondicherry non si renda conto che l'abbigliamento non a nulla a che vedere con i reati commessi. E' un modo di banalizzare il problema senza affrontarlo seriamente".

"Il nome di mia figlia dovrebbe essere divulgato in modo da diventare fonte di ispirazione per tutte le vittime di reati sessuali". A parlare è il padre della studentessa indiana di 23 anni morta dopo essere stata violentata e picchiata selvaggiamente a bordo di un autobus. In una intervista al domenicale britannico "Sunday People", si è detto d'accordo con un ministro del governo indiano che ha esortato le autorità a rivelare il vero nome della vittima utilizzandolo per una nuova legge anti-stupro, mentre la legge indiana proibisce l'identificazione delle vittime di reati sessuali.

 "Mia figlia non ha fatto niente di male, è morta mentre si proteggeva. Sono orgoglioso di lei. Rendendo noto il suo nome si darebbe coraggio ad altre donne sopravvissute a questa terribile esperienza", ha detto il padre della studentessa.

Il Sunday People ha scritto di essere stato autorizzato dall'uomo a divulgare il suo nome e quello della figlia. La polizia ha denunciato l'emittente televisiva Zee News, che ha mandato in onda un'intervista al fidanzato della vittima, pestato dagli stupratori. Pur non citando il suo nome, l'emittente ha mostrato il suo volto e la magistratura dovrà ora stabilire l'eventuale violazione della legge."
 (06 gennaio 2013)
http://video.repubblica.it/dossier/femminicidio/india-stuprata-e-uccisa-il-ragazzo-va-in-tv-e-accusa-la-polizia-ha-perso-tempo/115407/113811?ref=NRCT-49980289-2 

sabato 5 gennaio 2013

"Kamosh pani" : "Acque silenziose" un film di Sabiha Sumar

Acque silenziose è una pellicola  del 2003 diretto dalla regista pakistana Sabiha Sumar.
Il film ha vinto, tra i vari premi, anche il Pardo d' Oro al festival di Locarno, dove l'attrice protagonista Kirron Kher ha ricevuto il premio come migliore attrice.
Questo film, di cui consiglio la visione, tratta sia il tema dell' insorgere del fondamentalismo religioso e politico in Pakistan sia i fatti tragici che seguirono alla partizione dell'India e quindi alla creazione del Pakistan . Attraverso la figura di Aisha la regista ha trovato la maniera e la voce per esprimere le sue più profonde paure sull'intolleranza religiosa e politica e per raccontare una pagina importante della storia dell' India e del Pakistan: gli eventi che caratterizzarono i giorni della partizione e della creazione del Pakistan. 
La storia inizia nel 1979 ed è ambientata  in un piccolo villaggio pakistano del Punjub  ai tempi in cui il generale Zia-ul-Haq prese il potere, avviando il processo di islamizzazione del paese. Sullo sfondo i problemi di un paese ancora giovane alla ricerca di una sua fisionomia, in primo piano il dramma una donna alla ricerca della sua identità che vive sulla propria pella gli effetti dell ' intollerenza e del pregiudizio. La pellicola, dunque, narra le vicende della vedova Aisha e di suo figlio  Salim il quale dopo l' istituzione delle leggi islamiche diventa parte di un gruppo di attivisti integralisti islamici.
A complicare le cose c'è l'avvento di un gruppo di pellegrini indiani che riportano alla luce  alcuni ricordi orribili vissuti dalla donna quand'era bambina...