sabato 16 marzo 2013

Bollywood compie 100 anni

Vi segnalo questo articolo pubblicato sulla pagina online dell' Espresso, dedicato al compleanno di Bollywood che compie 100 anni (nel 1913 viene realizzato il film mitologico Raja Harishchandra di Dhundiraj Govind Phalke ), in cui si possono trovare interessanti informazioni per gli amanti di Bollywood o per chi volesse approfondire questo tipo di cinema:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/buon-compleanno-bollywood/2202625//0 :

Buon compleanno Bollywood

di Rossana Campisi
La più ricca industria cinematografica del mondo, quella indiana, compie 100 anni. Ecco come sapere tutto, dalla rete ai festival cinematografici nel nostro Paese, dei film che appassionano milioni di indiani (e non solo)
(14 marzo 2013)
Non chiamateli musical. Almeno quest'anno che è la loro festa: i film di Bollywood compiono 100 anni. Una vita di storie d'amore quasi perfette, balletti, eroi. E grandi cifre: quella di Mumbai (ovvero l'ex Bombay, dove tutto è nato) è l'industria cinematografica più ricca del mondo. Produce oltre 1000 film all'anno (600 in più di Hollywood), stacca 23 milioni di biglietti al giorno nella sola India (solo quelli dichiarati) e 4 miliardi all'anno nel mondo (3 miliardi invece negli Usa), e paga gli attori con cifre che i divi di Hollywood si sognano.

Il segreto? I film di Bollywood (crasi delle parole Bombay e Hollywood) sono la cultura popolare, lo specchio del paese, un mix di tutti i generi (dal thriller alla commedia romantica) che soddisfa ogni tipo di pubblico: e per questo sono i più richiesti in patria (dal 90%) e fuori (tutto il sud del mondo conosce questi film e magari non quelli di Hollywood). Ma accanto a questa produzione in lingua hindi, esiste quella in lingua tamil (Kollywood) e telugu (Tollywood). Infine, va segnalato il filone del cinema d'autore (indipendente) nato intorno agli anni '50 e ispirato al neorealismo nostrano. «Quelli di Mumbai sono noti per lo schema fisso: la lunghezza (3 ore e mezza e anche più), un matrimonio negli ultimi tre minuti, la lotta dei giovani contro gli adulti (che non prevede rotture e fughe) e le sequenze musicali che segnano le tappe della trama e hanno origine nel teatro-danza antico. Questo schema è durato per dieci anni, ultimamente però i finanziamenti hanno dato libero sfogo alla creatività e si intravedono delle aperture verso modelli più occidentali» precisa Sabrina Ciolfi, indologa e ricercatrice presso l'Università statale di Milano.

Ogni compleanno che si rispetti ha comunque le sue celebrazioni. Mumbai poserà la prima pietra del World Class Bollywood Museum, un'enorme città del cinema progettata da Verner Kohnson. Cannes avrà come ospite d'onore del prossimo festival (15/26 maggio) l'India con la speciale rassegna Film Bazaar. Noi, per l'occasione, abbiamo voluto scovare luoghi e nomi per conoscere (e goderci) Bollywood rimanendo in Italia.

Il mondo della rete
E' tra i blog che è possibile trovare il meglio delle novità. Si va dai più specializzati (cinehindi.blogspot.it, forum.bollywooditalia.com e http://www.bollywoodhadippa.altervista.org) a quelli che danno spazio alle relazioni culturali tra Italia e India, incluso il cinema: awaraghi.blogspot.it/ (in hindi significa "chiacchiere tra amici), gestito da un indiano che fa base a Bologna; italyindia.org (associazione di cultori e appassionati); indit360.com, aperto lo scorso gennaio da indiani e italiani con lo scopo di creare una comunità di "inditians"; e "Tutti Pazzi Per Shah Rukh Khan", uno dei blog dedicati a star bollywoodiane.

Il più letto nella rete è però milleorienti.com, il blog aperto quasi cinque anni fa da Marco Restelli, docente di cultura indiana all'Università statale di Milano, giornalista e viaggiatore da oltre 25 anni nell'Asia. Un punto di riferimento con oltre 500 blog censiti ed elencati. «In Italia Bollywood vive soprattutto nella rete dove si assiste a fitti scambi di film, dvd, consigli, forum. Purtroppo siamo l'unico paese al mondo che non compra film dall'India. Sarà che sono difficili da doppiare... In ogni caso è pazzesco se si pensa che ben 70 paesi sono invece importatori collaudati. Credo che perdiamo tanto: la commedia romantica, per esempio, quella che ormai Hollywood non sa fare più, è invece al centro della produzione indiana. Da un po' di anni però l'Italia è diventata una meta privilegiata per i cineasti indiani. Il primato in Europa è della Svizzera. Ma dopo la Spagna, anche noi stiamo diventando un set privilegiato. E non è da sottovalutare: gli indiani vanno nei luoghi che vedono nei film. Il cineturismo è fortissimo da quelle parti», afferma Restelli.

Tra i set
Se nei prossimi giorni vi troverete dalle parti di Palermo, Cefalù, Catania, Trapani e Taormina, potreste imbattervi nella troupe indiana alle prese con alcune scene di "Rocky": il primo film di Tollywood girato in Sicilia che uscirà a giugno in patria. Ad aiutarla (dai visti ai permessi, dai pasti rigorosamente indiani agli alberghi per l'alloggio) ci pensa Ivano Fucci, 27 anni, fondatore con Michele Saragoni di "Occhi di Ulisse", un'agenzia di consulenza e produzione con sede a Lucca che in due anni ha realizzato 16 film in Italia. Dalla Madonnina alle Alpi della Valle d'Aosta alle colline della Toscana. «Tutto è iniziato per caso. Volevo migliorare l'inglese e cercavo una meta low cost. Sono partito e mi sono innamorato del loro cinema al punto da dedicarci una tesi di laurea. Oggi siamo in 4 e lavoriamo tanto. Certo si potrebbe fare molto di più: l'Italia, rispetto alla Spagna, non crede in questa forma di promozione turistica. E' un peccato visto che dopo l'Inghilterra, l'Italia ospita la seconda comunità di indiani più grande d'Europa», afferma Fucci. Non è il solo: Giulia Salvadori ha reso Venezia e la Puglia, tra trulli e mare, un set gettonatissimo. In risposta, il turismo indiano da quelle parti è ad altissimi livelli.

Da un po' di anni però l'Italia è diventata una meta privilegiata per i cineasti indiani. Il primato in Europa è della Svizzera. Ma dopo la Spagna, anche noi stiamo diventando un set privilegiato. E non è da sottovalutare: gli indiani vanno nei luoghi che vedono nei film

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